Il 68% delle donne che ne hanno avuto bisogno si sono viste inizialmente rifiutare il farmaco, e il 62% è stato costretto a un pellegrinaggio forzato tra gli ospedali per poterlo ottenere. Il 60% non ha ricevuto indicazioni sulle strutture – ospedale o consultorio – alle quali rivolgersi per ottenere la prescrizione. La quasi totalità del personale sanitario non ha spiegato la differenza tra le due opzioni terapeutiche (pillola del giorno dopo con Levonorgestrel e pillola dei cinque giorni dopo con Ulipristal Acetato). E il 70% si è sentita “giudicata”.
Sono questi i dati emersi dal 2° sondaggio on line realizzato da “Mettiche.it”, il portale promosso dalla Smic, la Società Medica Italiana per la Contraccezione, con l’obiettivo di capire quanto le italiane, a distanza di un anno, siano informate sui sistemi contraccettivi e sulle tematiche sessuali e riproduttive. Al sondaggio hanno partecipato, da giugno a luglio, quasi 3mila e 500 donne dai 14 anni in su, l’84% concentrate nella fascia di età tra i 21 e i 25 anni. Di queste, solo il 4% ha dichiarato di aver fatto ricorso alla contraccezione d’emergenza.
Per approfondimenti http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130724-sanita-smic-contraccezione-d-emergenza-e-ancora-un-diritto-negato